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Dopo aver pubblicato l’intervista a Paolo Zuvadelli, siamo fieri di ospitare nel nostro blog un altro grande cavaliere che onora le staffe Jer portandole in trionfo nei concorsi di tutto il mondo: Luca Moneta. Gli proponiamo le stesse 10 domande che abbiamo posto a Paolo, perchè riteniamo interessante e curioso individuare le differenze nello stile e nei punti di vista di due grandi uomini ed atleti. Buona lettura! Perchè la passione per il cavallo e non per il pallone? Al di là del fatto che mi piacciono tutti gli sport, con il cavallo oltre ad essere uno sport dove fisicamente fai un’attività, e dove c’è una tecnica, esiste soprattutto una relazione con un animale meraviglioso che è la cosa che mi ha colpito di piu! Quando hai iniziato? Ho iniziato alle scuole medie, avevo un mio fratello che faceva “endurance”. Aveva bisogno di allenare i cavalli e lui lavorava, quindi mi ha messo in sella e da quel momento in poi sono stato travolto dalla passione. La gara che ricordi con maggior emozione e perchè. Forse la gara che mi ha emozionato di piu è stata la vittoria della Coppa del Mondo a Zurigo l’anno scorso, ho partecipato a questa gara che si chiama “knockout”, che è una specie di slalom parallello, e mi ha colpito molto perche ho vinto con questo cavallo, che era un cavallo particolarmente difficile, soprattutto nelle situazioni di rumore, stress e tensione, ed in questa gara il pubblico ha particolarmente sentito la competizione. E’ stata forse la gara più rumorosa, caotica che abbia mai fatto in vita mia. Ciò nonostante il mio cavallo è riuscito a concentrarsi con me, darmi tutto quello che poteva ed ha vinto per me, ed è stata  una soddisfazione duplice, perche  riuscire ad montare  un cavallo che passa per essere un cavallo in panico e che non riesce a gestire le sue emozioni, e farlo poi diventare un cavallo che addiritura in una situazione di massimo stress, vince in una tappa di Coppa del Mondo, direi che forse tutto sommato il mio lavoro ha avuto un bel risultato! Chi sono i tuoi maestri? I cavalli inanzittutto! E poi dei grandi cavalieri tra cui Michel Robert, Phillipe Morris, Bormioli, nel dressage Anna, e poi tutti i bravi cavalieri dai quali “rubo” constantemente per riuscire a migliorare il mio modo d’andare a cavallo Come prepari una gara? Diciamo che io preparo un cavallo a migliorarsi e a diventare sempre più binomio con me. La gara è poi una conseguenza, è più una verifica del punto cui siamo arrivati, che non una preparazione specifica, a meno che non sia una gara particolare, tipo un Derby o un campo che ha delle situazioni non abituali, la preparazione tendenzialmente è abbastanza normale. Ci sono magari dei momenti in cui, lontano dalle gare, si lavora di più sull’allenamento ed il fisico, e magari ci sono delle gare in cui si lavora di più sugli esercizi tecnici e specifici, ma non è che ci sia un allenamento diversificato di gara in gara. Quanto influiscono le superstizioni nella vostra disciplina? Nel mio caso nulla! Non so se altri miei colleghi siano superstiziosi, ma non credo, non particolarmente. (ndr. Confrontate la risposta alla stessa domanda di Paolo Zuvadelli…) ;-) Che cosa insegna il cavallo al cavaliere? Nel mio caso specifico, TUTTO! E’ lo specchio del nostro stato d’animo, della nostra capacità d’interagire con lui, che allo stesso temp ci consente di estranearci dai turbamenti emotivi, per cui tutto. Perchè un giovane dovrebbe intraprendere il vostro sport? Perche sicuramente è uno sport, che come tutti gli altri sport, ti dà un obiettivo, ti porta ad avere il senso dell’impegno per ottenere un risultato, ma soprattutto perche ti permette di evolverti, relazionandoti con un animale, che sicuramente è un animale eccezionale. Perchè usi le staffe Jer? Perche sono belle, funzionali, mi ci trovo bene, sono comode, e perche le produce un grande amico! Una domanda che non ti ho fatto, e di cui conosci la risposta? Qual è il tuo obiettivo nei prossimi anni? Vincerò la medaglia d’oro alle Olimpiadi! Grazie Luca!

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